giovedì 14 aprile 2016

MILANO FUORISALONE 2016 INTERNI

                          
Aperto ufficialmente il FuoriSalone 2016 11-17 aprile 2016. INTERNI presenta la Mostra-Evento INTERNI OPEN BORDERS. Università degli Studi di Milano via Festa del Perdono 7 11-23 aprile 2016 .AUDI CITY LAB at Torre VELASCA piazza Velasca 5, Milano 11-17 aprile 2016. Orto Botanic o di Brera Università degli Studi di Milano via F.lli Gabba 10/via Brera 28 11-23 aprile 2016.  Iniziamo dalle installazioni presenti Università degli Studi di Milano.  Portale Nord  e Scalone d’Onore Parabolic Stripes progettata  dall’artista tessile giapponese Noriko Tsuiki  e  dall’architetto di Naoyuki Shirakawa ,  realizzazione Kokura Stripes Japan Association.  Una triplice installazione  che  ben interagisce con l’architettura seicentesca del Cortile d'Onore dell’Università, dove è situata la statua di Sant’Ambrogio, patrono di Milano. Tre tre creazioni: un volume scultoreo a sezione rettangolare, composto da 150 strati di tessuto Kokura Stripes di Shima-Shima, che si prolunga in una parabola visiva “ siamo stati influenzati   dalla la mano destra e il  piede sinistro  della statua del Santo “ dichiara in conferenza stampa l’artista Tsuiki.  “ “ Io faccio i fili, li tinteggio, poi faccio la stoffa “ … anche il kimono che indosso l’ho fatto io”.   La  colonna, composta da lunghe pezze intessute a mano da Tsuiki, il cui fusto si quadripartisce alla sommità. Poi un  incredibile lampadario sospeso sulla scalinata e realizzato con 1344 pezze di tessuto con differenti motivi . Leggerezza e plasticità.  L’ordito è la ragione, la trama è l’emozione: l’intreccio creativo che ne risulta dà vita a un tessuto a strisce verticali, il Kokura Stripes, che celebra la  grande artigianalità giapponese . In tal modo si vuole  celebrare il 150° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone in un gioco interattivo e polisensoriale. Utilizzo di  legni profumati e campanelle a vento, che valorizza una lavorazione tessile ancestrale. L’artista tessile Noriko Tsuiki (Kitakyushu, 1952) ,fondatrice dello Yuh Textile Studio,  ha studiato alla Waseda University . Appassionata di  teatro Noh e  suoi costumi, decide di approfondire le tecniche di tintura e tessitura. Avvia  una sua attività creativa in campo tessile. Importanti riconoscimenti: Commissioner for Cultural Affairs Award e l’Asahi Newspaper Award. Nel 1984 ha avviato un’opera di rilancio dei tessuti in cotone Kokura Stripes che erano fuori produzione. Alcune delle sue creazioni fanno parte  delle collezioni del National Museum of Modern Art di Tokyo e del Victoria and Albert Museum di Londra. Kokuraori : tessuti in cotone caratterizzati dai motivi a strisce verticali, frutto del tradizionale processo di tessitura manuale e tintura vegetale. Oltre 400 anni di storia. Si sviluppò a Kokura, antica municipalità oggi aggregata nella conurbazione di Kitakyushu Nel XVII secolo, durante l’età Edo, i tessuti Kokura Stripes erano impiegati per la confezione degli hakama, pantaloni tradizionalmente associati ai kimono, e delle relative cinture,  obi sashes.  Poi il declino, fino al  1984 quando Noriko Tsuiki li ha rilanciati rinnovando colori e i motivi. Cortile d’Onore Invisible Border  :  veli traslucidi che scendono dal loggiato del Cortile d’Onore . Si  la  riflettono  le sfumature del cielo nelle ore diurne, lasciando scorgere i colonnati e le logge. Si muovono nel vento.   Realizzata in polimero Etfr, prodotto da P.A.T.I Progetto MAD ARCHITECTS realizzazione Ferrarelle con P.A.t.i. Towers   torre centrale  progetto Sergeit choban, Sergey Kuznetsov e Agniya Sterligova realizzazione Velko GGroup al centro del Cortile d’Onore. L’installazione si presenta come un volume cilindrico di 4,5 metri di diametro e 12 metri d’altezza, realizzato da Velko-2000 con STFacade Technology. Struttura cilindrica  che assume l’aspetto di un media building costituito dall’assemblaggio di 336 pannelli led montati in sequenza che fungono da tela interattiva per la grafica architettonica. Disegni degli architetti Sergei Tchoban e Sergey Kuznetsov. Un prototipo di torre,  non una torre vera e propria. Un’opera che vuole  far  riflettere sulla natura dell’architettura e sul ruolo delle dominanti nel paesaggio edificato dall’uomo. In/Out progetto Massimo Iosa Ghini Realizzazione Ceramiche Cerdisa. Interpretazione del   materiale ceramico nella sua duplice valenza di pura forma astratta, impalpabile, mentale, e di forma organica, primitiva, corporea. L’installazione di riproduce i volumi di due unità abitative semplici, intese come paradigma dei valori universali dell’essere umano. La superficie ondulata che definisce l’esterno è  costituita da un rivestimento in materiale ceramico. Cromatismo sui grigi. All’interno rivestimento di piastrelle bianche riflettenti. Metaphor    progetto Chen Xiangjing realizzazione Jing  Yi Zhi International Furniture Supply. Il designer Chen Xiangjing  rende omaggio all’artigianato cinese . Lo declina con tecniche, materiali, lavorazioni che ne indentificano la continuità in una dimensione moderna. Nelle due installazioni Metaphor, troviamo la saggezza degli avi:  “La lacca rosso vermiglio non richiede ornamenti, né la giada bianca intagli”. Due collezioni di sedute: una in cui la lacca rossa riveste le linee rette e curve di sedie, poltroncine e sofà. La seconda:  il legno riciclato delle barche fluviali si sposa ad una parziale laccatura di colore bianco giada.  La stanza del vuoto  Aldo Parisotto e Massimo Formenton hanno progettato un padiglione che intende evocare, attraverso una micro-architettura , ispirati da una scena del film La notte (1961) di Michelangelo Antonioni, la capacità del regista di smaterializzare i luoghi,  creare smarrimento , sorpresa e riflessione. Una struttura in acciaio (di Eurometal) fa da scheletro ad un guscio di pareti in vetro specchiante che creano giochi di riflessi ed echi visivi. All’interno  una boiserie in legno bruciato che ricopre la parete (di Italcom), i pavimenti in marmo giocano con i contrasti (di Laboratorio Morseletto). L’atmosfera è in bianco e nero. Si vuole interpretare il concetto della stanza del vuoto del silenzio: un ambiente che acquista significato grazie ad una o più presenze umane. Progetto Parisott o+Formenton Architetti realizzazione Italcom, Laboratorio Morselletto. The Great JJ   installazione luminosa Realizzazione Leucos . La luce intesa  come fonte di passaggio per  superare il buio.  Con The Great JJ (versione over-size della  lampada da tavolo con braccio orientabile a molle) Leucos  accentua il design iconico e rigoroso che diventa protagonista.  In evidenza i pregi applicativi,  le  varie declinazioni di questa lampada iperbolica. Portico Richini Along the Lines of Happiness progetto Laura Ellen Bacon  e Sebastian Cox realizzazione AHEC – American Hardwood Export Council . L’installazione rappresenta un esperimento che mette alla prova la versatilità e le proprietà di alcune eccellenti qualità di legno provenienti dagli Stati Uniti: l’acero soft americano, il ciliegio americano e la quercia rossa americana. Nasce dall’incontro tra la scultrice Laura Ellen Bacon e il designer/maker Sebastian Cox,  E’ uno sviluppo di  un progetto preesistente, The Invisible Store of Happiness, realizzato a Londra nel 2015 in occasione della Clerkenwell Design Week:  lavorare il legno , il piacere di farlo con le proprie mani.  Per Open Borders, la struttura originaria, realizzata con listelli di legno massello, costituita da una sequenza matematica di archi, giunzioni e binari, è stata aperta, allungata e ingrandita. Sul banco di lavoro, accanto alla struttura, si vede la lavorazione del legno curvato per mezzo del vapore, composto e intrecciato in nastri. Un’opera aperta e in progress. Creatività  artigiana , interazione con il pubblico. Sebastian Cox (Kent, UK, 1985) è un giovane designer e artigiano del legno che tutela il patrimonio forestale . Approccio sostenibile sia progettuale che nella selezione della materia prima e processi di fabbricazione rigorosamente manuali. Studio officina a Londra. Con il suo team crea  mobili e oggetti di  un’eleganza semplice e atemporale e funzionali.  Laura Ellen Bac on (Derbyshire, UK, 1976) è un’artista inglese che vive e lavora nel Derbyshire. Nel 2001 ha iniziato  la  sua attività creativa, intrecciando rami e arbusti realizzando  composizioni organiche e sinuose in dialogano con lo spazio circostante. Cortile del 700 Casetta del Viandante : tetto in lamiera, gronda per far defluire l’acqua in una vasca, pannello fotovoltaico che  alimenta una batteria a bassa tensione che fa funzionare tre lampadine. All’interno una cucina e un bagno.  Piccola libreria, due sgabelli, attrezzi da camino in ferro battuto. Due giacigli, un tavolo e due sedie pieghevoli. Quattro moduli abitativi autonomi di circa 9 mq, realizzati prevalentemente in legno. Ciascuno dei quattro moduli è stato allestito e personalizzato con proprie creazioni da Marco Ferreri, Denis Santachiara e Stefano Giovannoni . Michele De Lucchi : “gli  interni delle casette sono tappezzate da foglietti attaccati al muro con le puntine... Sono scritti e disegnati fitti fitti e i viandanti li lasciano come messaggi per ispirare e stimolare alla riflessione.”   Digital Borders . Progetto Felice Limosani Realizzazione East End Studios. Installazione che vuole essere una riflessione sul paradosso dell’era digitale. Immagini in movimento, conversione in pixel- Big Data dei numeri dei fenomeni di migrazione.  Alla conferenza stampa presente Gilda Bojardi Direttore di Interni e Ernesto Mauri Amministratore Delegato Mondadori.  INTERNI OPEN BORDERS :  installazioni interattive, macro-oggetti, micro-costruzioni e mostre. Ambiti vari di ricerca, design, architettura, tecnologia , digitale, fotografia , cinema.vari i paesi coinvolti.  FuoriSalone nasce nel 1990 su iniziativa di Interni-Mondadori . 19° edizione.  Si svolge : l’Università degli Studi di Milano (già Ca’ Granda, XIV secolo), l’Orto Botanico di Brera (XVIII secolo) e – per la prima volta – la Torre Velasca (1958), sede di Audi City Lab, che presenta Untaggable Future, un laboratorio di idee che farà incontrare trend setter ed esperti su quattro temi ‘untaggable’ (People, Cities, Energy, Lights).Foto ©mgrazia toniut


























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